La situazione del trasporto aereo secondo la IATA

La IATA, l’organizzazione internazionale delle compagnie aeree a cui oggi aderiscono più di 230 vettori che svolgono servizi di linea, ha recentemente diffuso i dati relativi all’andamento della industry. Un dato importante è innanzitutto quello relativo al sentiment da parte dei vettori che nel 73 % dei casi confermano una previsione positiva di profitti per i prossimi 12 mesi. Una previsione molto in crescita rispetto a quella raccolta durante la survey di aprile scorso.

Tale visione positiva è influenzata sia dalla progressiva diminuzione delle restrizioni di ingresso tra i Paesi, che dalla maggiore fiducia da parte dei viaggiatori derivante dal buon andamento dei piani vaccinali, ma non è da trascurare anche la severa riduzione dei costi alla quale la maggior parte dei vettori si sono sottoposti da quanto è arrivata la pandemia.

Nel mese di Agosto 2021 il numero di nuovi aeromobili consegnati alle compagnie aeree europee è stato del 57% più alto che nel 2020 e pressochè uguale a quello relativo allo stesso periodo 2019 pre-pandemia.

Il PLF (passenger load factor), quindi il tasso di riempimento degli aeromobili delle compagnie che operano in Europa, è stato a Giugno scorso mediamente del 65,8%, leggermente inferiore a quello del 2020 (68,3%). A livello mondiale il PLF di Giugno si è attestato al 69,6%, confermando un incremento di 4,5 punti rispetto al load factor medio dello scorso anno. Decisamente migliore la performance del traffico cargo che sta compensando in modo egregio la perdita di passeggeri di cui sta soffrendo l’industry del trasporto aereo. Il cargo load factor (CLF) a livello europeo ha mantenuto nel trimestre aprile-giugno 2021 un incremento percentuale rispetto al 2020 che è variato dal +3,6% di giugno al +9,3% di aprile.

La IATA ha lavorato su alcuni scenari predittivi (baseline, optimistic e conservative) relativi al possibile recupero del traffico aereo nei prossimi 3 anni in Europa e li ha messi a confronto con quelli elaborati da Eurocontrol. La fotografia  evidenzia che  il recupero dei numeri del 2019 (in blu) avverrà solo nel 2024, ma con una visione più ottimistica potrebbe essere raggiunta già nel corso del 2023. Questa ipotesi di recupero dei livelli pre-pandemici tiene conto di una possibile più rapida ripresa economica associata al desiderio di alcune fasce di consumatori di spendere in viaggi e vacanze una parte di quanto non speso durante la pandemia.

Antonello Lanzellotto – UVET GBT Supplier Relations

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