Transizione energetica ed ecosostenibilità: nuovi modelli di business del travel e del turismo

La sostenibilità è stato l’argomento privilegiato anche dei panel del pomeriggio, tavole interessanti  per parlare dell’influenza della sostenibilità sull’innovazione del business travel, scoprendo come le aziende stanno maturando questa nuova sensibilità, ma anche facendo il punto sulle innovazioni dei fornitori di servizi che includono soluzioni sostenibili nelle proprie offerte.

Riallacciandosi al tema del secondo forum mattutino, Massimo Scantamburlo, Sales Director Italy di Hertz, ha illustrato una panoramica sull’evoluzione sostenibile del settore noleggio per business travel. Le flotte, molto giovani, sono ovviamente quelle che offrono la mobilità più virtuosa in termini energetici e Hertz, dal punto di vista del posizionamento vuole rivestire un ruolo da start-up lungo la via della sostenibilità. Hertz si può dire che abbia addirittura sopra investito: includendo nella flotta, marchi non ancora commercializzati in Italia. Esistono però ancora delle barriere da abbattere affinché i lavoratori scelgano le auto sostenibili.  Inoltre il settore si scontra con una diffusa ancestrale cultura aziendale che non prende ancora in considerazione  la mobilità elettrica, a causa dell’accesso alle reti di ricarica che oggi richiede la registrazione (Hertz mette a disposizione un token). I noleggi intermodali (aereo e auto, treno e auto) solitamente prevedono meno di 200 chilometri di percorrenza, per tanto il  “panico da auto elettrica” non è motivato, trattandosi  di noleggio a breve termine. Eppure la cultura aziendale è ancora ostica. Il nostro ruolo, ha proseguito Scantamburlo, è proprio quello di mettere a disposizione dell’utente queste informazioni, aiutandolo a scoprire la transizione energetica e la mobilità elettrica. 

BizTravel Forum 2022- Forum 3

La sostenibilità aziendale non è solo digitalizzazione dei processi e certificazioni, ma, come ha sostenuto Arianna Filacchione, responsabile del management del travel di Enel, anche dalla cultura dei dipendenti.  Come creare una cultura aziendale sostenibile? Filacchione sottolinea come sia innanzitutto necessario per l’azienda essere credibile: sia per gli stakeholder all’esterno che per i dipendenti.  Enel ha individuato nella digitalizzazione il primo livello del suo cambiamento realizzando una piattaforma interna, non solamente di self booking, coniugando uno strumento di formazione per il personale insieme ad un’educazione culturale di responsabilizzazione dei propri dipendenti. Oltre alla richiesta di viaggio, la piattaforma offre un iter di rassegna generale delle documentazioni necessarie per la trasferta: dalle informative e dalle policy, fino alla documentazione su salute e sicurezza. Cultura ed educazione premesse del  cambiamento del concetto di trasferta: un’idea di responsabilizzazione del dipendente che riconosce quando sia necessario un viaggio, ma soprattutto scelga con criterio sostenibile strutture e  servizi.

Pertanto possiamo dire che le parole chiave sono: digitalizzazione, informazione e formazione ha aggiunto Alessandra Fornasiero, Head of Sustainability di Innovatec come la formazione dei dipendenti sia un passaggio imprescindibile per la strategia sostenibile di un’azienda. Infatti l’imprenditore potrebbe investire in sostenibilità, ma è necessario che il personale faccia proprio quel valore e agisca di conseguenza, con responsabilità. E potrebbe sembrare paradossale, continua la Fornasiero, ma è necessario che le aziende, soprattutto PMI, investano per formare i formatori e forse un obbligo di legge potrebbe essere necessario in questo caso. 

Stabilire un criterio di governo ESG, cioè contemporaneamente ”environmental”, “social” e “governance”, significa poter contare sulla compliance tra dati finanziari e non, ambientali, sociali, normativi e logistici. Affinché ciò sia possibile, sottolinea Daniele Aulari, Director Western Europe AirPlus International, è fondamentale ad esempio che la tecnologia di pagamento sia uniforme, intellegibile e soprattutto sottoponibile ad audit. Nel caso del settore travel, come ha sottolineato l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il 75% del settore è già digitale poiché, proprio attraverso la digitalizzazione, si ottiene trasparenza, rendicontazione e possono essere scongiurate frodi. L’auspicio è dunque un ecosistema digitale che non prenda in considerazione solo parametri economici e finanziari, ma davvero anche sostenibili e che in questo modo sia possibile diffondere sempre più una consapevolezza sul tema e una vera e propria cultura sostenibile. 

BizTravel Forum 2022 – Forum 4

Anche il modello di business dell’Hotellerie naviga, già da qualche anno, verso politiche di ecosostenibilità. La riqualificazione eco-sostenibile è la forza di Marco Pratolongo, General Manager di un albergo Ecological Contemporary Hotel di StarHotels che ricorda innanzitutto come il PNRR abbia disposto 2.420.000 di euro a favore del turismo e dell’hospitality.  La sostenibilità nell’ospitalità non è più una scelta, ma è un obbligo morale. StarHotels ha, già 12 anni fa, reso uno dei suoi hotel totalmente sostenibile grazie ad una conversione tecnologica che ha incluso: cappotto termico, pannelli, riuso di acque saponose, scelta di materiali certificati. Il progetto ha ricevuto diversi riconoscimenti a livello internazionale, ma la stessa StarHotels ha dato vita a certificazioni sostenibili per le strutture, riconosciute a livello internazionale.

Marco D’ Ilario, Managing Director di HRS, ha illustrato i limiti in fatto di trasparenza che buona parte del settore incontra quando si parla di sostenibilità. Nel 2017 una pressione legislativa a livello mondiale spinse a trovare soluzioni in linea con le imposizione normative. Da qui  la definizione di parametri e certificazioni valide trasversalmente, per galleggiare nel mare magnum di parametri e certificazioni non universalmente codificate e quindi riconosciute.  HRS ha sviluppato una metrica uniforme: consumo del gas, dell’acqua e della produzione di carbonio sono stati i primi parametri, pian piano affiancati da criteri come biodiversità, inquinamento,  sia in sede di hotel program che nel self booking tool è possibile valutare così il punteggio in termini di rating della sostenibilità di ogni struttura. Già 32 mila dei 72 mila hotel usati dal business travel hanno aderito a questo sistema. 

 Con la pandemia l’esigenza di uniformare le certificazioni si è fatta più viva. Tuttavia la sostenibilità è un concetto ben più ampio che include anche l’aspetto sociale, oltre che quello ovviamente ambientale: l’Ecological Contemporary hotel di Starhotels ha stretto un accordo con Too Good To Go, col banco alimentare, per non sprecare il cibo.  Si tratta di una best practice – sottolinea Pratolongo- che non ha bisogno di certificazioni, ma rende socialmente sostenibili.

Federica Borrelli, Salvatore Sacco – Marketing Department

Lascia un commento