Viaggi aziendali e sostenibilità: come cambiano i travel program

La maggior parte delle aziende a livello globale sanno che oggi più che mai  è necessario indirizzare i propri sforzi in un’ottica di sostenibilità. Ma per quanto riguarda le politiche di viaggio, quali sono le azioni da intraprendere?

Negli ultimi anni il mondo intero è sempre stato impegnato in una battaglia per salvaguardare il pianeta. I viaggiatori, le aziende e le mete turistiche cercano continuamente di trovare il modo di ridurre l’impatto sull’ambiente mettendo in atto alcune azioni per proteggere il pianeta e conservarlo per le generazioni future.

Il nostro desiderio di viaggiare, infatti, è chiaramente parte del problema. Si stima che il trasporto aereo sia responsabile del 4,9% del riscaldamento globale.

Per questo politiche di viaggio sostenibili sono diventate una priorità per i programmi di viaggio di molte organizzazioni, essendo alla base della prossima ripresa del business travel.

Sempre più aziende , in cui i viaggi sono fondamentali, hanno ora specifici obiettivi e programmi di viaggio che tengono traccia delle emissioni di anidride carbonica e ricompensano i viaggiatori se prendono decisioni giuste sulla loro mobilità.

Questo significa nella pratica, mettere in campo molte attività: gestire il budget, monitorare e confrontare i dati sulle emissioni, costruire partnership per la compensazione di anidride carbonica ed educare i dipendenti sugli obiettivi e sulle responsabilità sia individuali che dell’azienda.

Secondo la Sustainable Business Travel Survey di Business Travel News (BTN), più del 36% dei viaggiatori d’affari sostengono che le loro aziende hanno aumentato il loro impegno verso pratiche sostenibili negli ultimi 12 mesi. Molte di queste però intraprendono azioni sostenibili che non riguardano specificatamente i viaggi, come il riciclo dei rifiuti o la riduzione dell’uso di plastic o energia in ufficio.

Secondo la survey di aprile di Global Business Travel Association condotta su 220 travel manager in USA e Canada, meno di un quarto degli intervistati che hanno delle policy di viaggio sostenibili, aggiungono ulteriori misure come l’obbligo di fornitori sostenibili o l’acquisto di compensatori di Co2.

Mentre molti viaggiatori e travel manager sono consapevoli dell’impatto dei viaggi sull’ambiente, in pochi sono nella posizione di poter apportare cambiamenti significativi a livello aziendale. Sicuramente si possono preferire fornitori più eco-friendly e partecipare a iniziative sostenibili, ma la maggior parte delle aziende non sa bene come poter integrare pratiche commerciali sostenibili in un travel program.

Quasi la metà dei travel manager del sondaggio di GBTA non hanno iniziative commerciali formali per ridurre le emissioni di Co2 causate dai viaggi d’affari e solo uno su cinque ha modificato le politiche di viaggio per raggiungere obiettivi di sostenibilità.  La verità è che la volontà di mettere in atto pratiche sostenibili si scontra con la disponibilità di budget, la duty of care o altre questioni.

I 5 step per un travel program sostenibile

Molti leader aziendali che mirano a ridurre l’ impatto ambientale della loro azienda spesso trascurano che piccole modifiche al loro programma di viaggio possano produrre grandi risultati. Per molti, inserire pratiche eco-compatibili in una politica di viaggio sembra complicato, ma non è così.  Il programma di sostenibilità di Global Business Travel Association (GBTA) guida i fornitori di viaggi in questo processo, che può essere riassunto in 5 fasi.

Step 1: allinea il tuo programma di viaggio con gli obiettivi di sostenibilità aziendale

Oltre il 90% delle aziende negli USA e in Europa hanno semplicemente delle linee guida sulla sostenibilità che però non comprendono i viaggi d’affari. La prima cosa da fare è quindi verificare se e come è possibile integrare il proprio programma di viaggio con queste linee guida.

Step 2: raccogli e crea report sui dati sulla CO2

Per sostenere la necessità di adottare politiche più eco friendly, c’è bisogno di numeri concreti, in particolare di quante emissioni di anidride carbonica l’azienda è responsabile. Una volte individuate sarà facile capire quali sono le aree in cui intervenire e quindi quanto si può risparmiare implementando  pratiche sostenibili.

Step 3: definisci i tuoi obiettivi e traguardi

Uno dei compiti più difficili è definire che direzione deve prendere l’azienda e su che obiettivi concentrarsi.   È ovvio che un travel manager da solo non potrà apportare modifiche sostanziali ed è per questo che è importante avere numeri concreti (step 2). Con dati precisi sarà più facile ottenere approvazioni a cambiamenti.

Step  4: crea un piano per minimizzare le emissioni

Ci sono alcune misure semplici che un’organizzazione può adottare per ridurre il proprio impatto ambientale in tempi brevi, ma in seguito saranno richieste soluzioni più consistenti.

Questo non significa fermare i viaggi, ma cambiare il modo di viaggiare, come prenotare hotel ecosostenibili o noleggiare automobili a basso consumo di carburante.

Step 5: coinvolgi le persone in azienda nel programma

Per far funzionare un programma, un’azienda dovrebbe costruire un network che la supporti nella sua messa in atto, selezionando alcune figure aziendali che sono interessate alla causa. Serve sicuramente tempo ed impegno, ma una volta ottenuti alcuni risultati, per l’azienda sarà facile ottenere ancora più supporto.

Infine non bisogna dimenticare le 3P quando si progetta un programma: Persona, Pianeta, Profitto. È necessario trovare un equilibrio tra questi tre pilastri per costruire un programma sostenibile di viaggi che sia efficace.

L’impegno lungo tutta la value chain

Sul breve termine le aziende, in un’ottica di sostenibilità, possono ridurre i viaggi di lavoro non essenziali, Ma il vero cambiamento non si può ridurre a questo e sul lungo termine le aziende dovranno fare i conti con la forte ripresa del business travel.  

L’ opzione più conveniente per le aziende che vogliono intraprendere un business sostenibile, è agire tramite una Travel Management Company.

 Quasi nove rispondenti su 10 del sondaggio desiderano che vengano offerte servizi più sostenibili dalle loro TMC,  e tre quarti vorrebbero saperne di più su come le loro TMC incorporano la sostenibilità nei loro processi di approvvigionamento.

La maggior parte si affida alla TMC per gli strumenti di prenotazione e reporting necessari per misurare il raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità, e l’impegno delle TMC di offrire prodotti e servizi efficienti da questo punto di vista è ora più evidente che mai.

Naturalmente anche i fornitori hanno una buona parte di responsabilità nel prendersi cura dall’ambiente. Per esempio le compagniee aeree devono cercare di ridurre le emissioni di Co2, mentre gli hotel possono puntare sul riciclo, ridurre gli sprechi o inserire stazioni di ricarica per veicoli elettrici.

Bisogna quindi considerare ogni aspetto del viaggio, dal trasporto all’alloggio e i vari spostamenti,  scegliendo percorsi, metodi e fornitori giusti. Chiaramente è difficile per le aziende farlo da sole. L’impegno è quindi necessario lungo tutta la value chain che comprende i leader aziendali, i viaggiatori, i fornitori di viaggi, le TMC, i canali di prenotazione.

Lascia un commento