Una panoramica sul mercato delle TMC in Europa. Uvet GBT al primo posto nella classifica italiana

Le Travel Management Company (TMC), dopo aver affrontato due anni travagliati, provano a ripartire nonostante le difficoltà post pandemia, e tra i player del mercato sono avvenuti  molti cambiamenti e riorganizzazioni.

Il rapporto annuale di BTN Europe, giunto alla sua 26a edizione, offre uno sguardo sulle principali TMC in Italia, Regno Unito, Germania, Francia e Spagna, esaminando le loro opinioni sulla ripresa e sulle  priorità più urgenti, ma fornisce anche alcune classifiche divise per paese, sui principali protagonisti del settore.  

Nel ranking italiano Uvet Global Business Travel si è classificata in prima posizione, grazie all’efficienza e alla completezza dei servizi e degli strumenti offerti per la prenotazione e la gestione dei viaggi e della mobility aziendale, per la gestione note spese e per il reporting, oltre che per l’innovazione delle tecnologie utilizzate, ma anche per come ha saputo affrontare questo periodo complicato per il settore e per come sta gestendo la ripresa in un contesto completamene nuovo.

Una panoramica sul travel in Italia

Il settore del business travel ha subito un duro colpo in Italia, durante la pandemia. Secondo l’ Istat il numero di viaggi d’ affari nel 2021 era poco sotto i 3 milioni, in aumento rispetto ai 2,5 milioni  del 2020, ma comunque sempre in forte calo rispetto al 2019, quando 7,8 milioni di italiani hanno viaggiato per lavoro.

In termini di spesa,GBTAclassifica l’ Italia il nono più grande mercato dei viaggi d’affari al mondo, con una spesa di 12,9 miliardi di dollari nel 2021 e di circa 35,6 miliardi di dollari prima della pandemia nel 2019.

Il World Trade and Tourism Council stima una spesa per i viaggi d’affari in Italia anche più alta, con 42,2 miliardi di dollari nel 2019, ridotta a 18,9 miliardi di dollari nel 2020.

GBTA è ottimista sulle prospettive dell’Italia: prevede che la spesa per i viaggi di lavoro raddoppierà nel 2022 e che il mercato tornerà ai livelli pre-pandemia nel 2024 con una previsione per quell’ anno di 38,1 miliardi di dollari.

In Italia, il settore aereo ha visto ulteriori complicazioni: fattore non trascurabile l’ uscita di scena di Alitalia nell’ottobre 2021, storica compagnia aerea di bandiera e la conseguente nascita di ITA che, pur avendo assunto le attività delle precedente compagnia, gestirà una rete aerea meno fitta. È ancora da capire come tutto questo si rifletterà sul compartimento dei viaggi.

Anche il settore alberghiero è stato colpito duramente dal Covid. Secondo il report di quest’anno di Horwath International, il numero dei pernottamenti a Roma nel 2020 è stato dell’81,3 % in meno rispetto ai livelli del 2019. Nel 2021, il numero è migliorato ma solo del 62,6 % in meno rispetto al 2019. Nonostante fosse molto in calo rispetto al 2019, questi sono comunque definiti  “segnali incoraggianti di ripresa ”.

Il crollo dei viaggi si è tradotto però, per molte aziende, nell’uscita dal mercato. Secondo Assoturismo Confesercenti, solo nel 2021, sono state 4.116 le aziende del settore alberghiero e turistico a cessare le attività, la cifra peggiore degli ultimi cinque anni.

Uno sguardo agli anni a venire

Durante l’annuale Osservatorio sul Business Travel tenutosi a gennaio 2022  all’Università di Bologna, è stato dichiarato che non c’è ancora nessun segnale di ritorno agli standard a cui eravamo abituati e, anche se si prevede un balzo per i viaggi d’affari nel 2022 del 25 % rispetto al precedente anno, dovremo aspettare il 2025 prima che il mercato si riprenda completamente, un anno dopo rispetto alle previsioni di GBTA.

L’andamento dei viaggi d’affari si riflette anche sul PIL. Nel 2020 il PIL italiano è diminuito del 9% prima di tornare a crescere del 6,6 % nel 2021. Il governo italiano prevede una crescita del 3,1 % nel 2023, in calo rispetto alla precedente proiezione del 4,7 % , a causa del conflitto in Ucraina.

In generale, ci saranno cambiamenti nel mercato del business travel, con  ricadute importanti anche sulle figure dei travel manager, il cui ruolo si potenzierà acquisendo maggiori responsabilità nei confronti, per esempio, della duty of care, del controllo dei costi e della documentazione necessaria, della fornitura di dati in tempo reale nonché  riguardo la sicurezza delle persone in viaggio. Le società di travel management oggi devono, quindi, produrre servizi con un valore aggiunto molto più elevato. Questo porterà a un mercato completamente nuovo.

Fonti:

BTN EuropeItaly’s Leading TMCc 2022

BTN Europe – Europe’s Leading TMCs 2022

Giorgia Camisasca, Salvatore Sacco – Marketing & Communication Department

Lascia un commento