Le prospettive 2022 per i viaggi d’affari: segnali di ripresa e opportunità da sfruttare

Le previsioni di ripresa

Dopo gli effetti negativi che la pandemia ha avuto sui viaggi e sul turismo, con perdite finanziarie e di posti di lavoro, vediamo finalmente dei segnali di ripartenza del settore e di aumento della spesa globale per i viaggi.

In questo periodo infatti abbiamo visto dei cali senza precedenti sia della spesa da viaggi nazionali, diminuita del 45%, che di quella da viaggi internazionali, diminuita addirittura del 69,4%. Tuttavia, un’ indagine di WTTC – World Travel & Tourism Council , vede nella campagna vaccinale e nella fine delle restrizioni la strada per tornare ai livelli di occupazione e viaggi degli anni pre-pandemia. Stando alla ricerca, il contributo dell’industria turistica all’economia globale per il 2022 potrebbe raggiungere quindi gli 8,5 trilioni di euro, di appena il 6,4% in meno rispetto al 2019.

In riferimento al business travel, sia secondo le ricerche di WTTC che di GBTA – Global Business Travel Association, dopo un calo globale del 61% nel 2020 e altre battute d’arresto nel 2021, la spesa globale per i viaggi d’affari dovrebbe aumentare, grazie alla marcia in più data dalla domanda repressa, di un range dal 34% al 38% nel 2022, riportando la spesa globale per viaggi di lavoro a oltre 1 trilione di dollari, il che implica una ripresa al 66% rispetto al 2019.

In alcune regioni, la crescita della spesa aziendale è destinata a essere più veloce della spesa per il tempo libero quest’anno:

  • Nella regione Asia-Pacifico, la spesa delle aziende dovrebbe aumentare del  41% nel 2022
  • Nelle Americhe dovrebbe aumentare del 35%
  • In Medio Oriente del 32%
  • In Europa del 28%
  • In Africa del 23%

GBTA prevede che la ripresa continuerà nel 2023, con la spesa globale in aumento del 23% su base annua poiché ci saranno ancora più viaggi internazionali e di gruppo.

Entro il 2024, si prevede che i viaggi d’affari globali si riprenderanno completamente, chiudendo l’anno a 1,48 trilioni di dollari, appena al di sopra della spesa pre-pandemia del 2019 di 1,4 trilioni di dollari. Nel 2025, si prevede che la crescita globale dei viaggi d’affari rallenti al 4,3%, appena al di sotto del tasso di crescita medio in 10 anni del 5,1% in arrivo nel 2020, finendo l’anno a una previsione di 1,5 trilioni di dollari.

Tuttavia, in un sondaggio condotto su quaranta Responsabili Finanziari nel mondo, il 70% ha ritenuto che nel 2022 l’economia complessiva del proprio paese sarà migliore rispetto al 2021. E circa la metà (52%) degli intervistati ha riferito di aspettarsi che la spesa per viaggi di lavoro della propria azienda raggiunga i livelli del 2019 già nel 2022.

I segnali effettivi di ripresa nei diversi Paesi

Queste previsioni sono guidate anche dal fatto che diversi Paesi hanno annunciato una progressiva riapertura dei propri confini.

Ad esempio Australia e Nuova Zelanda, tra i più severi in termini di chiusura della frontiere, sono finalmente pronti a riaprire completamente i confini a tutti i viaggiatori vaccinati.

Anche la Grecia adesso consente agli europei l’ingresso nel Paese senza obbligo di test negativo, purché in possesso di Green Pass. 

A Singapore le autorità hanno adottato una procedura che permette ai turisti provenienti da determinati Paesi (tra cui l’Italia) di varcare le sue frontiere, e se completamente vaccinati, di evitare la quarantena all’arrivo.

Anche la Thailandia sta pian piano allentando le proprie misure di sicurezza, riaprendo gradualmente le frontiere ai turisti stranieri, anch’essa con una procedura che permette ai viaggiatori di evitare la quarantena.

Ad aiutare la ripresa dei viaggi è anche il fatto che soprattutto in Europa i governatori stanno disponendo un generale allentamento delle misure restrittive per arginare la diffusione dei contagi. I primi paesi ad aver eliminato divieti e limitazioni sono stati  Regno Unito e Francia. Ora si aggiungono l’ Austria, che ha eliminato il lockdown per i non vaccinati, la Danimarca e la Svizzera, che ha di fatto tolto ogni restrizione, eliminando l’obbligo di mascherine e di esibire il Green Pass, e l’Italia che ha tolto l’obbligo di presentare un tampone negativo all’ingresso del Paese e l’uso di mascherine all’aperto. L’allentamento delle restrizioni influenza positivamente le persone spingendole a viaggiare di più nelle destinazioni dove c’è più libertà.

Cosa influenza la ripresa

Un’interessante ricerca mostra come proprio la variante Omicron potrebbe aver accelerato la ripresa del turismo. È quanto sostiene Mabrian Technologies, società di analisi dati per il settore turistico in un recente studio. Essenzialmente Omicron ha spinto molte più persone a vaccinarsi completamente e allo stesso tempo, molte più persone sono state infettate rispetto a prima, dando loro una temporanea sicurezza di poter viaggiare. Tutto ciò potrà avere un impatto positivo sugli arrivi nelle principali destinazioni di vacanza europee quest’estate

L’analisi in particolare illustra la relazione tra Omicron, i tassi di vaccinazione e la capacità aerea di Regno Unito, Germania, Francia, Spagna e Italia verso le loro destinazioni di vacanza più popolari.

Guardando al periodo dal 1° maggio al 30 ottobre 2022, Portogallo e Grecia prevedono già rispettivamente un +1% e +2% della loro capacità aerea rispetto al 2019, mentre Spagna e Italia registreranno un calo ma solo, rispettivamente, dell’1% e del 2%. Unica eccezione la Francia, con meno 19% rispetto al 2019.

Se si considera poi che nei mesi invernali la capacità diminuisce sempre in modo sostanziale per destinazioni stagionali come Spagna, Italia, Portogallo, Grecia e Francia, osserviamo che in realtà negli ultimi mesi l’evoluzione della capacità non è variata rispetto anni “normali”. In altre parole, Omicron non ha provocato nessun calo su di loro.

Certamente senza i vaccini questa variante sarebbe stata una tragedia sanitaria per il mondo intero. Ma una cosa è certa: sulla base dell’attuale capacità programmata, gli arrivi internazionali inbound verso le principali destinazioni europee sono sostanzialmente tornati ai livelli del 2019.

Le opportunità da sfruttare nella fase di ripresa

Anche se queste cifre e considerazioni sono incoraggianti, il settore del turismo dovrà probabilmente percorrere una strada accidentata verso la ripresa e in questi tempi volatili è difficile fare previsioni con certezza.

Innanzitutto la strada per la ripresa sarà lunga data la probabilità che COVID-19 diventi endemico. Gli esperti, tra cui l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), prevedono che la pandemia non finirà subito e il virus persisterà anche se con una potenza ridotta. In questo contesto quindi il settore del turismo, potrebbe dover fare i conti con continui cambiamenti nelle restrizioni dei viaggi internazionali che potrebbero durare per diversi anni.

La buona notizia è che le persone sono desiderose di riprendere a viaggiare e ci sono opportunità a breve termine che i protagonisti del settore possono sfruttare per sostenerne la ripresa.

Una dei fattori più importanti da considerare è quello della relazione tra viaggi di lavoro e viaggi di piacere. Sebbene sia evidente dai dati che i viaggi d’affari stanno riprendendo più lentamente rispetto a quelli di piacere, le due tipologie sono intrecciate e si influenzano a vicenda.

Negli ultimi dieci anni, i viaggi aziendali si sono evoluti dalla loro forma tradizionale e un numero crescente di viaggiatori d’affari aggiungono una parte di svago al loro viaggio di lavoro, trasformandolo nel cosiddetto viaggio bleisure. Questa tipologia di viaggi aumenta l’impatto positivo sul turismo in una destinazione che va oltre la riunione di lavoro o la conferenza. Viceversa le vacanze possono essere prolungate grazie al lavoro a distanza, adottato maggiormente con la pandemia.

Perché la riapertura dei viaggi d’affari è importante

Il mercato dei viaggi è un settore chiave in molte economie e il blocco dei viaggi, significa il rischio di chiusura permanente delle attività legate ad essi, se le restrizioni di viaggio continueranno.

Sebbene i viaggi d’affari abbiano rappresentato il 21,4% dei viaggi globali nel 2019, sono responsabili di una  spesa più elevata in molte destinazioni e questo li rende essenziali per la ripresa dell’intero settore dei viaggi, per i suoi numerosi stakeholder e per l’economia in generale. È evidente quindi il bisogno di recuperare anche questa tipologia di viaggi affinché l’economia si riprenda.

I viaggi d’affari sono importanti non solo per la chiusura di accordi ma anche per la costruzione di relazioni e di una cultura aziendale, in modo da creare un’organizzazione che attrae, trattiene e sviluppa i migliori talenti e in grado di operare su un palcoscenico globale.

Questa considerazione è valida per la maggior parte dei settori dell’economia globale. In particolare, anche il settore degli eventi MICE e Incentive incoraggia le persone a viaggiare verso destinazioni designate per particolari eventi o congressi, con un effetto positivo su tutti gli aspetti del turismo. Inoltre mentre il boom digitale ha effettivamente permesso a chi svolge mansioni d’ufficio di esercitare la propria professione da qualsiasi parte del mondo, esso non può sostituire del tutto il lavoro in presenza in tante industry.

Anche altri settori fanno molto affidamento ai viaggi d’affari, come le compagnie aeree e le catene alberghiere di fascia alta. Prima del COVID-19, circa il 70% di tutte le entrate globali per l’hotellerie di fascia alta proveniva da viaggi d’affari e tra il 55% e il 75% dei profitti delle compagnie aeree proveniva da viaggiatori d’affari che costituivano circa il 12% di tutti i passeggeri aerei.

La ripresa del business travel è dunque fondamentale ed è importante, per le parti interessate, considerare l’ opportunità di guardare ad altri mercati per stimolare la crescita e aiutare la ripresa.

Guardando avanti

Il futuro del turismo è una sfida condivisa e la velocità e il successo della ripresa dipenderanno dal sapere coltivare e sviluppare le partnership esistenti, oltre a stabilirne di nuove.

I governi hanno un ruolo chiave nella ripresa in quanto responsabili delle decisioni sulle restrizioni alla mobilità internazionale. Queste hanno un effetto immediato e fondamentale sul settore. La maggior parte dei governi è desiderosa di allentare le restrizioni ai viaggi in quanto troppo legati alla ripresa economica, bilanciando il desiderio di ripresa con la gestione del rischio dato dalla circolazione del virus.

Le DMC e le TMC hanno anche esse un ruolo fondamentale nell’informare i viaggiatori sulle restrizioni e sulle procedure di viaggio per conto di ministeri ed enti sanitari.

Le compagnie aeree potrebbero dover rinnovare il loro network e le operations in quanto responsabili del rispetto delle regole e delle restrizioni governative, lavorando in stretto allineamento con i governi per mantenere la connettività internazionale.

Gli albergatori dovranno continuare ad attuare e rispettare gli standard di sicurezza. Alti livelli di servizio, coniugati con il massimo della sicurezza, sono ora più importanti che mai.

Le aziende coinvolte nell’organizzazione degli eventi e dei congressi potrebbero svolgere un ruolo nel fornire nuovi modelli di business, garantire la sicurezza dei modelli esistenti e sviluppare strategie ibride per ospitare eventi, aumentando così la domanda di viaggi d’affari.

In un mondo governato da quella che prossimamente sarà un’ endemia, guidare la ripresa del settore richiederà lungimiranza e immaginazione. La ripresa può variare molto da paese a paese e i viaggi d’affari continueranno probabilmente a riprendere più lentamente rispetto ad altri segmenti. In questo nuovo contesto, la cooperazione pubblico-privato, il dialogo e il continuo impegno politico saranno una parte essenziale nella ripresa del settore che dovrà riuscire a destreggiarsi tra i flussi e i picchi di COVID-19 endemico, per ripristinare la mobilità internazionale e ricostruire la fiducia dei viaggiatori.

Fonti:

Adapting to Endemic Covid-19: The Outlook for Business Travel _WTTC – World Travel & Tourism Council

Business Travel Index Outlook Annual Global Report  & Forcast _GBTA – Global Business Travel Association

www.viaggiaresicuri.it

www.lagenziadiviaggi.it/paradosso-omicron-la-variante-stimola-la-ripresa/

Giorgia Camisasca. Salvatore Sacco – Marketing & communication Department

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