Con l’evoluzione degli strumenti per monitorare la diffusione del Covid-19, in aggiunta a quelle stabilite dai singoli Stati, aumentano le possibilità di applicare nuove e più efficienti azioni di prevenzione.
Lodevole era stato il tentativo di Emirates che, per prima, ad aprile 2020 aveva sperimentato i test sierologici rapidi, poi sospesi perché non ritenuti pienamente affidabili. Accanto al tampone nasofaringeo molecolare RT-PCR, che è ancora lo strumento più preciso per diagnosticare un’infezione da SARS-CoV-2 in corso, è emerso negli ultimi mesi il tampone rapido, meno preciso ma che ha il vantaggio di poter restituire il risultato in circa 30 minuti. Dal 16 settembre 2020 Alitalia ne ha avviato la sperimentazione su due dei sette voli che operano tra Roma Fiumicino e Milano Linate
Di recente sono emersi anche i nuovi test salivari che semplificano la raccolta dei campioni, e possono essere di tipo molecolare (più affidabili, ma per ora richiedono l’analisi in laboratorio con tempi di circa 24-48 ore) o antigenico (rapido, elaborato in una decina di minuti ma meno affidabile del molecolare). Il test salivare rapido, che potrebbe essere la soluzione ideale perché pratica e veloce, allo stato attuale non risulta ancora avere una precisione adeguata e richiederà ulteriori ricerche prima di poter essere impiegato massivamente.
Il tentativo di utilizzo di questi nuovi strumenti potrebbe affiancare le normative di sanità pubblica (tamponi molecolari RT PCR, quarantene obbligatorie, tracciamento, ecc…) consentendo più sicurezza, nuove riaperture di frontiere, e la creazione di “corridoi aerei” e “travel bubble” bilaterali tra Stati. Al momento sono diversi gli esempi di sperimentazione nel trasporto aereo, sperimentazione non sempre facile per via della situazione in continua evoluzione. Tra questi, alcuni collegamenti tra gli USA e London Heathrow (United , British Airways e American Airlines), tra Hong Kong e Singapore e da Francoforte, Monaco, Atlanta e New York per Roma.
Sebbene non ci siano ancora delle procedure standardizzate tra le compagnie aeree, le modalità sembrano al momento simili e contribuiscono ad aumentare la fiducia e la sicurezza di chi vuole viaggiare.
E’ nella fase finale di sviluppo anche lo “IATA Travel Pass”, un pass sanitario digitale che la IATA (International Air Transport Association) sta sviluppando per supportare la riapertura in sicurezza delle frontiere. La finalità di IATA Travel Pass è la gestione e la condivisione di informazioni su test e vaccini tra governi, compagnie aeree, laboratori e viaggiatori, tramite un’infrastruttura digitale globale che possa consentire:
- ai governi di verificare l’identità del viaggiatore e l’autenticità dei certificati sui test;
- alle compagnie aeree di fornire informazioni accurate ed aggiornate sui requisiti sanitari per l’ingresso in un paese, verificandone la coerenza con la documentazione del passeggero;
- alle strutture sanitarie autorizzatee riconosciute per la somministrazione di test e vaccini di rilasciare certificati digitali ai passeggeri, conformi e riconosciuti dai governi;
- ai viaggiatori di avere tutte le informazioni aggiornate sui requisiti dei paesi, sulle strutture autorizzate e riconosciute dove possono fare i test richiesti dalla destinazione o i vaccini, e le modalità per anticipare le informazioni a compagnie aeree e autorità di frontiera.

I passeggeri potranno gestire il proprio IATA Travel Pass tramite un’APP in cui potranno creare un passaporto digitale, visualizzare i propri certificati di vaccinazione e referti di test, verificare se sono coerenti con il loro itinerario e condividerli con compagnie aeree e autorità di frontiera.
Secondo la IATA, questa soluzione potrà essere utile per la riapertura dei collegamenti aerei internazionali ed eliminare le quarantene. Il primo test pilota internazionale di IATA Travel Pass sarà entro la fine del 2020, ed il lancio è previsto nel primo trimestre del 2021.
La presentazione di IATA Travel Pass è disponibile al seguente link.
Tutto questo in attesa degli dispensabili vaccini che, dalle ultime notizie, arriveranno tra qualche mese e riporteranno la situazione gradualmente alla normalità, anche nella Travel Industry. E’ bastato solo l’annuncio il 9 novembre dell’efficacia dichiarata superiore al 90% del primo dei vaccini in lista di approvazione, a far risalire non solo le quotazioni in borsa di compagnie aeree e operatori crocieristici, ma anche le ricerche online di voli e hotel, e le prenotazioni per il 2021.
Chissà se questa data non sarà ricordata come il momento di svolta, il punto zero da cui inizia la nuova ripartenza e la vera ripresa.
D.A. – UVET GBT SUPPLIER RELATIONS
Fonti: