Covid-19: cosa è successo nelle flotte aziendali?

L’emergenza Coronavirus ha messo a dura prova anche il mondo delle flotte aziendali. I fleet manager si trovano infatti al centro di una “tempesta perfetta” in cui devono fare i conti con non poche preoccupazioni. Ma in che misura l’emergenza Covid-19 sta impattando sul mondo delle flotte? Quali saranno le conseguenze nel breve e nel lungo termine? Alcuni dati tratti da una ricerca di Nexus Communication (società editoriale internazionale attiva nel settore della mobilità aziendale), possono aiutare a gettare luce sull’argomento. 

Un primo aspetto che emerge dall’indagine – condotta a fine aprile a livello globale – è che un terzo (33%) dei fleet manager intervistati segnala che l’emergenza Coronavirus sta avendo un impatto grave sulla loro attività. C’è poi un 53% che segnala un impatto modesto e un 14% che segnala un impatto minimo. Nonostante le preoccupazioni, la maggior parte degli intervistati, comunque, non vede le proprie aziende a rischio. Infatti la stragrande maggioranza (oltre il 90%) dei fleet manager è sicura che la propria azienda supererà la crisi. Quasi l’80% prevede inoltre che il periodo di limitazioni alle trasferte imposte dalle proprie aziende giungerà al termine entro la fine di giugno. 

Al di là delle difficoltà oggettive, che per alcuni si sono tramutate anche in opportunità di esplorare le nuove frontiere digital del “lavoro agile”, filtra dunque un cauto ottimismo, come è confermato dal fatto che una buona quota di fleet manager (50%) auspica che il ritorno alla normalità avverrà comunque entro e non oltre la fine di quest’anno. Solo circa il 10% degli interpellati, i più pessimisti, ritiene invece che per la piena ripresa bisognerà aspettare la seconda metà del 2021.

Interpellati su quali fossero le attività da mettere in campo per minimizzare nel breve periodo (ovvero da qui a sei mesi) gli impatti del Covid-19 sulla propria attività, i fleet manager segnalano in primis la “necessità di prorogare i contratti”, seguita dallo “stop all’ordine di nuovi veicoli” e dalla “riduzione nell’utilizzo del car sharing”. Sul lungo periodo invece (oltre sei mesi), i fleet manager pensano che la tecnologia digitale sarà sempre più protagonista, prevedendo un significativo incremento delle soluzioni di smart mobility ed una crescita delle soluzioni telematiche. 

Interessanti poi sono le valutazioni per ciò che riguarda l’elettrificazione, ovvero il processo di inserimento nelle flotte di auto elettriche in sostituzione o in aggiunta a quelle endotermiche già presenti. Circa un fleet manager su due (il 56%) è convinto che l’emergenza sanitaria da Covid-19 non avrà un particolare impatto sul processo di elettrificazione in atto. Tra gli altri, coloro che si aspettano un’accelerazione delle strategie legate all’elettrificazione della flotta sono di più rispetto a coloro che ipotizzano una diminuzione (26% contro 18%). Si può dire dunque che, nonostante il coronavirus, i fleet manager continueranno a orientarsi nella direzione delle alimentazioni alternative.

Per quanto riguarda gli effetti sul Total Cost of Ownership, il 42% dei fleet manager si attende entro quest’anno una diminuzione del TCO, mentre tra gli altri prevalgono le indicazioni di stabilità (35%) rispetto a quelle di aumento (23%). Con riferimento ai valori residui, la maggioranza degli interpellati (56%) indica che caleranno entro l’anno, contro appena l’11% di chi ritiene che vi possa essere un aumento e il 33% di chi indica una situazione di sostanziale stabilità.

Dal sondaggio emerge infine che quasi tutti i fleet manager si affidano principalmente alle informazioni dirette dei rispettivi fornitori per prendere decisioni strategiche per l’azienda, confidando però molto anche nelle fonti web, a partire dai media digitali per arrivare ai webinar. Proprio il webinar, infatti, è lo strumento preferito per le comunicazioni per il settore (il 74% dei fleet manager ha espresso questa preferenza), seguito dalle newsletter (67%) e dai siti web (57%). Al quarto posto ci sono i workshop digitali (46%), seguiti da video, podcast e social media. L’informazione diretta e via web, insomma, piace ai fleet manager. La mancanza di eventi cui partecipare di persona e l’abitudine di “affidarsi al web” generata dai due mesi trascorsi in lockdown, hanno sicuramente pesato nelle scelte e negli orientamenti dei fleet manager nel momento in cui si sente l’esigenza di formarsi ed informarsi.

Contributo a cura della Redazione di Auto Aziendali Magazine

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