Come l’Hotellerie si prepara al post-Covid 19

Abbiamo già introdotto di recente il tema Hotellerie e Covid 19 facendo il punto su come si stanno muovendo le principali Catene alberghiere in tema di prevenzione sanitaria.

A distanza di due settimane abbiamo raccolto i primi risultati di un’indagine più approfondita che stiamo conducendo sulle principali strutture ricettive per Business Travellers della nostra penisola. 

Ecco i primi risultati che emergono dalle risposte ricevute da un campione di circa 500 strutture.

L’Italia fotografa ancora un momento nel quale ben poche strutture sono aperte ed operative. L’apertura è prevista per la maggior parte di esse a partire dal 3 giugno prossimo quando il governo autorizzerà la possibilità di spostamento tra le regioni ed alcuni Stati esteri, a meno di eventuali inattesi cambiamenti. Questa situazione presenta quindi una parte delle strutture del campione (circa 10%) che al momento del riscontro è ancora in piena fase di work-in-progress per la realizzazione delle varie misure di prevenzione e che prevede un suo completamento soltanto nelle prossime settimane.

Ma vediamo più nello specifico quali sono i comportamenti attuali più diffusi. Ben oltre il 90% delle strutture si sta concentrando sulle misure di igienizzazione e sanificazione con prodotti altamente disinfettanti sia di tutte le parti comuni di maggior passaggio / contatto come ad esempio gli ascensori, i corrimano, il banco Reception, cosi come all’ interno delle camere (interruttori, telecomandi, casseforti, frigobar …). 

Vicino al 100% la percentuale di chi dichiara che mascherine e guanti saranno in dotazione obbligatoria a tutto il personale dipendente e che gli ospiti avranno a disposizione dispenser con gel igienizzante nelle aree comuni. Il kit dei dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti) solo nel 59% dei casi lo troveremo a disposizione degli ospiti; nel 36% lo si fornirà gratuitamente e nel 23% del campione intervistato sarà a pagamento. 

Circa due terzi (il 63%) delle strutture effettuerà misurazioni della temperatura degli ospiti. Il 23% in maniera più assidua effettuando il controllo quotidianamente ad ogni ingresso in albergo, mentre nel 40% dei casi solamente al primo ingresso prima del check-in.

L’87% degli intervistati ha già previsto un sistema di rotazione delle camere in modo da poter evitare il più possibile l’alternarsi troppo ravvicinato degli ospiti negli stessi ambienti, mentre l’8% lo sta ancora studiando prevedendo qualcosa di analogo già disponibile per la ri-apertura dell’hotel. Il 77% proverà ad incentivare un maggiore utilizzo delle camere ai piani bassi per evitare così l’utilizzo dell’ascensore da parte degli ospiti.

Scende invece all’82% (questo perché alcune strutture prevedono per i primi mesi di mantenere chiuso il ristorante) la percentuale delle strutture che hanno ad oggi realizzato un piano di distanziamento interpersonale all’ interno delle aree ristorante. Distanziamento che non significa soltanto maggior spazio tra i tavoli e anche l’eventuale ricorso ai divisori in plexiglass, ma anche eliminazione del servizio a buffet che verrà sostituito al 78% con porzioni già precostituite e nel 45% dei casi potenziando il servizio di room service mediante procedure che riducano al massimo i momenti di contatto: il cosiddetto contactless-delivery. In alcuni casi il servizio colazione verrà erogato solo in camera con porzioni confezionate e senza scelta à la carte in modo da velocizzare al massimo le procedure. In altri casi il servizio di room-service sarà sostituito da un servizio di take-away grazie al quale l’ospite si potrà recare al ristorante per ritirare un “Breakfast Box” che potrà consumare in camera o direttamente in ufficio.

Nel 75% dei casi sono stati previsti dei percorsi guidati all’ interno delle aree comuni, mentre solo il 55% del campione ha al momento già messo in atto procedure di check-in / check-out in modalità touchless. Si prevede il completamento dell’operazione via website, App dedicata, in alcuni casi tramite una chat specifica o infine offrendo all’ ospite la possibilità di anticipare via mail l’invio dei documenti di identità. Alcune strutture prevedono di applicare una piccola riduzione per chi completerà le procedure online in modo da incentivare l’utilizzo. Non mancheranno infine coloro che hanno dotato il banco della Reception di un divisorio in plexiglass e che praticano un rigido controllo delle distanze all’ atto del check-in.

 

Il 41% degli hotel dichiara infine che alla ri-apertura di sicuro almeno un servizio ancillary non sarà immediatamente disponibile; nel 53% di questi casi si tratta della palestra o di altri servizi legati al benessere come piscina o SPA. Il 21% manterrà chiusi il ristorante o il bar mentre nel 15% dei casi non saranno ancora disponibili le sale normalmente adibite a meeting ed eventi.

Il 58% degli hotel dichiara previsioni di maggiori flessibilità nelle politiche di cancellazione mentre la quasi totalità dei casi dichiara di non prevedere almeno in questa prima fase  variazioni nelle abituali politiche tariffarie. Solamente un 7% del campione paventa possibili aumenti delle tariffe medie anche superiori al 20% a causa dell’aumento dei propri costi per le misure di prevenzione da adottare; un altro 6% dichiara prevede invece una possibile riduzione delle tariffe pubbliche mediamente applicate. 

Promozioni per incentivare il Cliente e ritornare così ad un tasso di occupazione delle camere come in periodo pre-Covid?  Vediamo cosa succederà.

Massimiliano BrunelliUVET GBT Supplier Relations

 

Lascia un commento