Come abbiamo spiegato in un precedente articolo il Gruppo Uvet ha realizzato in collaborazione con il Centro Studi Promotor (CSP) il Business Travel Trend (BTT), un indice mensile sui dati del BusinessTravel in Italia con l’obiettivo di fornire un servizio utile agli operatori del Business Travel e a coloro che considerano fondamentale l’andamento economico quale dato di riferimento per la propria attività. Il risultato è un indice numerico che fotografa l’andamento mensile del Business Travel rispetto al 2019.
Qui avevamo riassunto i risultati del primo quadrimestre del 2023: l’indice era aumentato a Febbraio e Marzo per poi mantenersi stabile con un valore di 94 ad aprile.
Quest’ultimo dato si riconferma anche a maggio e di nuovo, è da ritenersi positivo considerando, come per il mese precedente, che il periodo è stato caratterizzato da un numero inferiore di giornate lavorative.
Il valore medio per transazione di tutto il Business Travel nel mese mostra un leggero decremento a 120, inferiore di un punto rispetto al progressivo anno.
Nella suddivisione per tipologia, la spesa globale rispetto ad aprile ha un lieve incremento di 2 punti nei voli ed un decremento di 3 punti nel comparto alberghiero. Si registra invece un sensibile aumento nel noleggio auto di ben 7 punti. Pressoché immutati i coefficienti relativi la biglietteria ferroviaria.
La spesa media per transazione rileva un BTT 110 nei voli, 123 per il segmento hotel e di ben 134 nel car rental a conferma del trend in corso nel rilevamento della spesa globale.

L’andamento economico
Come già spiegato nei precedenti articoli, l’indicazione periodica del BTT, nel tempo, si prefissa di delineare un trend strettamente correlato all’andamento dell’economia.
Nel 2023 vediamo dati positivi per l’andamento del Pil che nel primo trimestre è aumentato dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e di ben l’1,9% rispetto al primo trimestre 2022.
Positivo anche l’andamento delmercato del lavoro: da aprile il tasso di disoccupazione scende al 7,8% che porta anche a difficoltà nel reperimento di personale.
Segnali meno favorevoli vengono invece dall’ industria dato che a marzo si è registrata la terza flessione congiunturale consecutiva.
Flette anche la fiducia dei consumatori che scende a 105,1 in maggio da 105,5 di aprile ed anche per le imprese l’indice peggiora (da 110,4 di aprile a 108,4 di maggio).
Riguardo al commercio estero, sempre a marzo il nostro export cresce del 4,7%, mentre l’import cala del 9,8%. Bene la bilancia commerciale che dopo i problemi del 2022 sembra essere tornata stabilmente positiva.
Marketing & Communication Department