Dall’inizio della pandemia da Covid-19, i Governi hanno cercato di contenere la diffusione del virus in molteplici modi, tra cui applicando delle restrizioni ai viaggi, più o meno forti a seconda dei Paesi e dell’andamento dei contagi e altri fattori.
A partire da un’analisi di questi fattori, cerchiamo di identificare causalità e relazioni che potrebbero influenzare tali restrizioni.
Volume, gravità ed evoluzione delle restrizioni di viaggio
Il picco delle chiusure dei confini si è verificato a Maggio 2020, quando il 76% delle destinazioni mondiali erano completamente chiuse. È seguito poi un periodo di allentamenti, soprattutto sotto forma di richieste di test Covid-19 negativi e requisiti di vaccinazione.

Dal 1° Novembre 2021 infatti la percentuale scende a 46% , cioè un totale di 101 destinazioni che presentano confini parzialmente (55 destinazioni) o completamente (46 destinazioni) chiusi al turismo internazionale. Sebbene sia un numero notevolmente inferiore a quello di Giugno 2021, quando le destinazioni chiuse erano 136 (quindi 35 in più) ciò è comunque un grosso limite alla ripresa del turismo internazionale. C’è poi da considerare che 26 destinazioni delle 46 con i confini completamente chiusi, hanno applicato questa regola a fine aprile 2020, quindi da circa un anno e mezzo. Una chiusura così prolungata non è mai stata vista prima.

Inoltre, un totale di 112 destinazioni, cioè il 52%, richiede la presentazione di un test Covid-19 negativo all’arrivo, in alcune occasioni abbinate alla quarantena. Rispetto a Giugno 2021 in questo caso invece si verifica un aumento del numero di destinazioni in questa categoria, essendo 34 in più e pur essendo una situazione meno limitante rispetto ai confini totalmente chiusi, rimane comunque un ostacolo alla ripresa totale del turismo.
Sono invece 85 le destinazioni che hanno ridotto le restrizioni all’ingresso ai turisti internazionali completamente vaccinati, mentre 12 destinazioni (solo il 2%) hanno rimosso completamente tutte le restrizioni di viaggio.
In questo quadro generale, continuano a persistere differenze tra i vari paesi. Innanzitutto, delle 46 regioni con confini completamente chiusi, 30 destinazioni sono in Asia e nel Pacifico, 5 in Africa, 5 nelle Americhe, 4 in Europa e 2 nel Medio Oriente.

Inoltre, i test covid-19 sono applicati dall’80% delle destinazioni nelle Americhe e il 76% in Africa, mentre in Asia e nel Pacifico è applicato solo al 13%, dove oltretutto il 65% delle destinazioni continuano a mantenere i loro confini completamente chiusi al turismo internazionale.
Europa e Medio Oriente invece sono le regioni nelle quali le destinazioni continuano ad applicare una parziale chiusura delle frontiere, al di sopra della media mondiale, dato che gli Stati membri dell’area Schengen rimangono parzialmente chiusi verso paesi terzi.

I fattori che influenzano le restrizioni ai viaggi
Possiamo individuare 4 fattori principali che influenzano le restrizioni e possono portare o meno ad una chiusura dei confini. Due riguardano nello specifico il virus, cioè la diffusione dei contagi e parallelamente la vaccinazione della popolazione. Gli altri due sono fattori legati all’economia del paese, e quindi lo stato di questa e la dipendenza dal turismo per sostenerla.
Diffusione dei contagi
L’analisi invece della relazione con la chiusura dei confini e del tasso di infezione mostra che il 43% di tutte le destinazioni con chiusura completa hanno riportato bassi tassi di infezioni, con non più di 20 nuovi casi di covid-19 per 100.000 abitanti. Sicuramente la chiusura dei confini, soprattutto se applicata fin dall’inizio della pandemia, ha fatto in modo di ridurre la diffusione dei contagi a discapito però del turismo internazionale.

Vaccinazione della popolazione
Considerando invece la quota di popolazione che ha ricevuto almeno una dose di vaccino Covid-19, vediamo che le destinazioni con meno del 37% della popolazione vaccinata, hanno i confini completamente chiusi. Queste rappresentano ben il 58% di tutte le destinazioni con la chiusura completa dei confini. Si può dire che i vaccini consentono di ridare fiducia ai paesi e riaprire i confini poiché si avverte una maggior sicurezza.

Dipendenza dal turismo
La scelta di chiudere o meno i confini non dipende solo dal livello dai contagi ma anche da quanto un paese è dipendente economicamente dal turismo o meno. Comprensibilmente se l’economia di un paese è molto legata a questo settore, si tenderà ad applicare meno restrizioni nonostante i contagi. Si osserva infatti che il 67% delle destinazioni con frontiere chiuse sono caratterizzati da una bassa dipendenza o comunque moderata, dal turismo, con un PIL legato al turismo uguale o inferiore al 10%.

Lo stato dell’ economia
Infine, la scelta di chiudere o meno i confini dipende dallo stato dell’economia del paese. Il 93% delle destinazioni con confini chiusi appartiene ad economie emergenti, mentre tra i paesi con economia avanzata, solo il 7% rientra in questa categoria. Probabilmente nei paesi più sviluppati, le relazioni e gli scambi con altri paesi sono troppi e troppo fondamentali per poter chiudere completamente i confini.

Conclusioni
Nei vari paesi del mondo assistiamo a delle differenze nella chiusura dei confini per turismo internazionale, dovuta alla diffusione del Covid-19. Alcune destinazioni sono solo parzialmente chiuse e richiedono la richiesta di presentazione di risultati negativi ai test covid-19 o una vaccinazione completa. Altre destinazioni sono invece completamente chiuse, e sono quelle caratterizzate da un minor tasso di vaccinazione e una minor dipendenza da turismo per l’economia generale del paese.
Le procedure e i requisiti di ingresso cambiano ampiamente a seconda dell’evolvere della pandemia, delle destinazioni e nel tempo e di conseguenza sono molte le informazioni da gestire riguardo ai requisiti di ingresso in un paese, da parte delle autorità nazionali e dei viaggiatori.
Fornire un accesso facile e affidabile a queste informazioni è importante per ridurre le complicazioni durante i viaggi in questo periodo. Le autorità nazionali devono garantire che le informazioni sulle procedure siano aggiornate in maniera tempestiva affinchè la fiducia dei viaggiatori rimanga alta e per facilitare la ripresa del turismo internazionale.
Fonte: Covid – 19 related travel restrictions a global review for tourism – eleventh report as of 26 november 2021 – UNWTO
Giorgia Camisasca, Salvatore Sacco – Marketing & Communication Department