Circa un anno fa per tutti noi la vita è cambiata all’improvviso. In tv e nei media solo numeri di contagi e conferenze stampa di luminari e scienziati. Aeroporti deserti, ridotti a parcheggi di aerei costretti a stare fermi, anziché volare portando milioni di persone verso i propri progetti ed obiettivi lavorativi, verso la vacanza dei propri sogni o semplicemente verso familiari, amici e parenti.
A parte l’estate 2020, i primi segnali predittivi della ripresa li avevamo riportati in un precedente post. Nel post citavamo gli effetti dell’annuncio del 9 novembre sull’efficacia dichiarata superiore al 90% del primo dei vaccini in lista di approvazione, che aveva fatto risalire le quotazioni in borsa di compagnie aeree e operatori crocieristici, le ricerche online di voli e hotel, e le prenotazioni per il 2021. Oggi questi segnali diventano sempre più frequenti e forti, con la progressione delle vaccinazioni e con le prime ipotesi di riaperture che vedono in pole position paesi come il Regno Unito e gli Stati Uniti.
Quali prospettive per il Corporate Travel?
Tutte le ricerche e gli indicatori suggeriscono che il Corporate Travel ripartirà soprattutto nella seconda metà dell’anno. Probabilmente i viaggi d’affari non saranno più come prima, anche a fronte dei cambiamenti delle abitudini e delle preferenze manifestatesi in questo anno di pandemia. Ad esempio l’interesse del passeggero verso procedure e standard di pulizia, l’attenzione a soluzioni contactless, e la flessibilità tariffaria.

Fonte: Booking.com

Fonte: Booking.com
Anche i nuovi contesti organizzativi delle aziende, con particolare riferimento al lavoro remoto e al nostrano “Smart Working”, porteranno alcuni cambiamenti.
Riportiamo alcuni possibili trend tratti da un’interessante analisi elaborata da Skift e TripActions.
I Travel Managers ora sono anche dei Risk Managers. Un cambiamento radicale deriverà dalla ridefinizione delle Travel Policy e dalla raccolta e diffusione delle informazioni sulle condizioni sanitarie e sulle regolamentazioni di nazioni e città di destinazione. E’ stato e resterà fondamentale analizzare queste informazioni per determinare il livello di rischio di una trasferta, focalizzando l’attenzione sui viaggi essenziali e su cluster di viaggiatori differenziati per livello di rischio e per frequenza di viaggio.
Poter garantire la sicurezza del viaggio, derogando all’occorrenza la stessa Travel Policy con procedure più flessibili, sarà uno dei punti chiave per i Travel Manager nel 2021, e probabilmente anche nel 2022
La spesa in viaggi d’affari
Dopo circa un anno di forti limitazioni alle trasferte, è ancora più forte del passato la percezione del viaggio d’affari come elemento chiave per le attività aziendali e per lo sviluppo del business, anziché come una mera voce di costo.
Tecnologia e soluzioni integrate di Corporate Travel
Avere un quadro completo dei viaggi dei dipendenti e delle policy applicate assume ancora più valore per governare eventuali criticità che possono nascere da “disruption” o imprevisti. La tecnologia, propria o della TMC, è fondamentale per gestirle in maniera efficace ed in tempo reale.
Il Leisure Travel sarà uno spunto per la ripartenza del Business Travel
La ripartenza del Leisure Travel contribuirà a normalizzare le abitudini dei viaggiatori, riducendo l’ansia dei dipendenti che non si sentono sicuri di riprendere a viaggiare. Il Leisure Travel aiuta a informare e rassicurare gli altri viaggiatori che hanno ancora dubbi, e vedere le esperienze delle persone che hanno ripreso a viaggiare stimola a riprendere anche i viaggi d’affari.
Corporate Travel e Remote Working
Uno dei principali cambiamenti del 2020 all’interno delle aziende è stato il Remote Working massivo.
Nel post-Covid molte aziende consentiranno ai dipendenti di lavorare parzialmente da remoto, ma resterà sempre il bisogno di viaggiare per molte figure aziendali e vari ruoli aziendali. Ad esempio, nell’aria Sales il viaggio d’affari è un fattore competitivo per creare new business e mantenere le relazioni commerciali esistenti. Senza viaggiare si rischia di “lasciare” i clienti facile obiettivo dei competitor che invece investono in visite aziendali e connessioni personali “face to face”.
Inoltre ci siamo resi conto un po’ tutti, e le survey dell’analisi lo confermano, del fatto che incontrarsi di persona è molto più efficace che farlo in maniera virtuale. Aziende multinazionali o con molte sedi hanno la necessità di costruire e mantenere le relazioni tra i dipendenti, di facilitare l’incontro e lo scambio di contenuti tra dipendenti coinvolti negli stessi progetti, e di investire in formazione e team building.
Probabilmente, quindi, il lavoro da remoto sarà anzi un ulteriore driver per la ripresa del Corporate Travel.
D.A. – UVET GBT Supplier Relations