Con la data del 3 Giugno abbiamo messo da parte le autodichiarazioni che ci hanno fatto compagnia negli ultimi mesi e ora siamo liberi di pensare nuovamente a pianificare le nostre trasferte di lavoro in Italia e in almeno buona parte dei paesi dell’Area Schengen. In questa fase di ricostruzione del business emerge l’importanza della capacità di consulenza che la TMC può mettere a disposizione dei Travel Manager con cui lavora a stretto contatto, il futuro sarà di coloro che sanno fare il proprio lavoro perché i Clienti, dopo questo lungo periodo in cui hanno dominato incertezza ed insicurezza, cercano partner proattivi ed autorevoli.
Con questo articolo trattiamo la terza ed ultima parte di una possibile Road Map per riprendere a governare i viaggi di lavoro della nostra Azienda. Avevamo immaginato di seguire una trasferta tipo fino alla partenza del volo aereo su cui si era imbarcato il nostro viaggiatore. Se a destinazione non sono previsti molti spostamenti, la soluzione più congeniale al suo arrivo, a livello di rischio di contagio, sarebbe quella del Noleggio con Conducente per evitare di salire su un taxi pubblico o prendere un servizio di linea per il centro città. Immaginiamo invece che siano previsti numerosi incontri durante la trasferta ed optiamo così per il noleggio di una vettura a breve termine con cui poterci spostare in autonomia e sicurezza. Le misure anti-Covid adottate dalle maggiori Compagnie di noleggio auto partono tutte dalla regolare sanificazione degli uffici, nei quali è necessario recarci per il pick-up della vettura prenotata, e dalle procedure prese per garantire il distanziamento interpersonale mediante la segnaletica, gli schermi protettivi al desk, la presenza di dispenser di gel disinfettante e l’obbligo per il personale in servizio di indossare i dispositivi di protezione individuale. Per i clienti AVIS Preferred è possibile in alcune località europee effettuare il check-in tramite App ed utilizzare il servizio “chiavi in auto” per evitare qualsiasi tipo di contatto con il personale. In modo analogo EUROPCAR offre sia il Check-in online, scansionando preventivamente la patente di guida, che la riconsegna contactless della vettura. L’auto che ci viene consegnata sarà stata sicuramente sanificata con cura. AVIS Budget, EUROPCAR ed HERTZ hanno infatti reso disponibili i propri protocolli dettagliati di tutti i punti di maggior contatto dell’auto che vengono regolarmente sottoposti ad una approfondita igienizzazione con prodotti di uso ospedaliero. Si passa dalle chiavi alle maniglie interne ed esterne, dallo schermo touch alle cinture di sicurezza, dal tappo del serbatoio carburante alle bocchette di aria condizionata del veicolo.
Il tema più spinoso è rappresentato dalla scelta della struttura in cui soggiornare.
Dalle risposte fornite dal campione di intervistati della Survey di UVET GBT ci sono due temi su cui vale la pena ragionare. Il primo è quello di utilizzare maggiormente strutture di catena perché fanno percepire una maggiore tranquillità riguardo alla presenza di rigidi protocolli in ambito di prevenzione Covid19, questa opzione è stata selezionata da circa il 58% dei Travel Managers. Un quarto degli intervistati ha anche aggiunto di essere pronto ad aumentare la categoria delle strutture alberghiere previste in Travel Policy, associando così il tema della sicurezza sanitaria a quello della categoria alberghiera. Un ultimo 9% del campione ha aggiunto la previsione di limitare in futuro l’utilizzo di appartamenti privati (es. Airbnb).
Facciamo quindi qualche considerazione in merito al sentiment riscontrato con la nostra Survey.
Le grandi catene nazionali ed internazionali si sono sicuramente mosse per prime a tutela dell’importante numero di alberghi che rappresentano. Come si legge dalla sesta edizione del report “Hotels & Chains” elaborato dalla società di consulenza Horwath HTL, in Italia abbiamo 32.988 alberghi che totalizzano oltre 1 milione di camere. Sono presenti 1.600 strutture di catena in rappresentanza di 240 brand tra italiani ed internazionali. Questo numero rappresenta solo il 4% del totale degli alberghi in Italia e il 15,8% del totale delle stanze disponibili. Ma pesa per il 50% se si prendono in considerazione solo le strutture appartenenti alla fascia dei 4 e 5 stelle, le più richieste proprio dal segmento dei Corporate Travellers. Le catene giocano un ruolo importante sull’innalzamento del livello medio della offerta, in un mercato che è polverizzato in un numero altissimo di piccole strutture a gestione familiare. In questa fase post-Covid19 alcune di esse come Accor, Barcelò, Hyatt, Melià, NH Hoteles e Radisson hanno scelto la strada della Certificazione internazionale fissando così alcuni parametri che saranno soggetti a verifiche ispettive effettuate da enti terzi, altre catene come ad esempio BWH, Hilton, IHG, Marriott, Starhotels e UNA hanno invece optato per protocolli dettagliati nel rispetto delle direttive dell’OMS e dell’Istituto Superiore della Sanità, facendosi affiancare da collegi di esperti in materia di salute e sicurezza.
Ma non sono solo le catene ad aver adottato queste misure, abbiamo in effetti già descritto nell’articolo “Come l’Hotellerie si prepara al post-Covid 19” quelle che sono le misure che le strutture indipendenti stanno prendendo per prevenire i rischi di contagio per i loro futuri ospiti. Molte di loro hanno aderito ai protocolli diramati dalle Unità di Crisi delle rispettive Regioni di appartenenza e altre hanno invece optato per il protocollo “Accoglienza Sicura” che le Associazioni di categoria di cui fanno parte hanno elaborato insieme alla Croce Rossa Italiana e trasmesso al Governo alla fine di Aprile. Ne emerge quindi un quadro totalmente rassicurante che consentirà alle Aziende di valutare le strutture del proprio Hotel Program con una maggiore attenzione al cosiddetto Duty of Care, anche nel caso in cui ci sia una consolidata abitudine ad utilizzare per i soggiorni appartamenti privati. In un recente post Brian Chesky, CEO di Airbnb, ha infatti comunicato agli host (i proprietari che si affidano alla piattaforma online per la commercializzazione dei propri alloggi) che è stato già definito un nuovo Programma avanzato di pulizia con l’aiuto del Dr. Vivek Murthy, ex responsabile della salute pubblica statunitense, e di aziende specializzate nel settore dell’ospitalità e dell’igiene medica. Il protocollo si basa inoltre sulle raccomandazioni dei centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (CDC). Il protocollo, già operativo negli Stati Uniti, già da questo mese sarà reso disponibile nel resto del Mondo.
Ma quindi oltre a verificare le misure di prevenzione messe in atto dai Partners storici, su cosa sarà utile lavorare in ambito Travel Policy? Verifichiamo innanzitutto la flessibilità delle nostre tariffe. Quelle dedicate al mercato Corporate prevedono di solito la cancellazione senza penale fino alle ore 18.00 del giorno di arrivo, ma il 58% degli intervistati ha comunque specificato la propria intenzione di fare uso esclusivamente di tariffe modificabili e rimborsabili e quindi sarà bene fare un double-check.
Le esigenze dei nostri Travellers saranno inoltre condizionate anche da quanto segue:
- preferenza verso strutture alberghiere vicine al luogo di lavoro per evitare l’utilizzo di mezzi pubblici
- necessità di un garage per coloro che si spostano con auto aziendale o a noleggio
- presenza di un ristorante interno all’hotel
- room-service e/o food delivery possibilmente touchless
Questi aspetti non saranno da sottovalutare e dovremo tenerli in considerazione per individuare le strutture di punta del nostro Hotel Program, magari iniziando subito a negoziare il costo degli ancillary services che saranno utili ai nostri Travellers.
Cosa succederà a livello di prezzi? Il 78% dei Travel Managers intervistati ha dichiarato di aspettarsi un aumento delle tariffe a causa dei minor numero di posti in vendita per garantire il distanziamento interpersonale e dei maggiori costi a cui andranno incontro i fornitori per garantire il Duty of Care.
C’è comunque un 10% del campione che invece predice un abbassamento dei prezzi dovuto alla maggior disponibilità di posti e camere sul mercato. In Cina in effetti quando è ripartito il mercato nazionale le tariffe aeree sono scese per incentivare tutti a riprendere l’aereo. Vedremo nei prossimi giorni cosa succederà qui da noi in Italia.
Antonello Lanzellotto – UVET GBT Supplier Relations